Negli anni, grazie alle attività di Cantastorie, abbiamo conosciuto molte persone che abbiamo sempre chiamato affettuosamente “nonni” o “giovani da più tempo”. Le abbiamo conosciute in una fase particolare della loro vita, quella della terza età, e spesso ci siamo ritrovati a immaginare come fossero da giovani, in un tempo lontano dal nostro, farsi strada in quello che ai nostri occhi può sembrare un altro mondo. Come impiegassero il loro tempo libero, cosa facessero di mestiere, quali fossero le loro passioni e abitudini. Frequentando i nonni ogni settimana, abbiamo scoperto molte di queste cose su di loro, tra ricordi più o meno nitidi e racconti preziosissimi.
Abbiamo pensato di costruire con loro una rubrica online qui sul blog dell’associazione, e condividere questi racconti di vita con chiunque voglia leggerli, per imparare a conoscere meglio queste persone che chiamiamo nonni, e scoprire chi erano ieri e chi sono oggi, le loro storie e specialità, ma anche il loro presente.
Raccontare fa bene
In questa rubrica i nonni che frequentano le attività di Cantastorie raccontano se stessi e la propria vita, le esperienze che hanno fatto, oppure le passioni che li hanno ispirati in passato e che inseguono ancora oggi. Un viaggio nei ricordi e nella vita dei nostri nonni, per conoscerli meglio, imparare a condividere, fermarsi un attimo ad approfondire chi abbiamo davanti, e imparare ad ascoltare.
Con il laboratorio “I nonni raccontano”, che si svolge nell’ambito delle attività del progetto “Giovani da più Tempo”, gli anziani sono guidati in un percorso narrativo di sé stessi che stimola la memoria, l’espressività, e la capacità di relazionarsi con gli altri, combattendo atteggiamenti di marginalità e isolamento. I nonni che hanno più dimestichezza sono direttamente coinvolti anche nella scrittura al computer dei racconti dei loro compagni. 😊
La quarta storia della nostra rubrica ce la racconta Luisa, che condivide con noi i ricordi di bellissime giornate trascorse sulle piste in Toscana e in Trentino Alto Adige.
Ricordi di montagna – Luisa
Correvano gli anni ’50 ed il weekend andavamo a sciare con lo Sci Club organizzato dal comune di Quarrata. Partivamo il sabato pomeriggio per andare all’Abetone, la Doganaccia e la Casetta Puledrali. La domenica mattina, dopo aver dormito nei letti a castello, si partiva per sciare. Si prendeva lo skilift per arrivare in cima alla pista per poi scendere verso la valle. Era molto bello e ci divertivamo fino all’ora di pranzo. Nel tardo pomeriggio ripartivamo con il pulmino per tornare verso casa. Il pulmino che ci portava in montagna era di colore giallo. Una volta, andando al Corno alle Scale, siamo rimasti persi nella nebbia ed in un attimo non ci vedevamo ad un metro di distanza l’uno dall’altro mentre si sciava. In quel momento la cosa che ci ha messi in sicurezza è stata seguire la voce del primo della fila ovvero l’istruttore. E’ stato davvero bravo perché eravamo molto spaventati ma alla fine siamo riusciti ad arrivare in fondo alla pista sani e salvi, una prima parte sciando e l’ultima andando a piedi in fila indiana. (Tutto è bene quello che finisce bene!) Sul pulmino durante il ritorno verso casa, ci siamo fatti tante risate e ci siamo divertiti ripensando a questa piccola avventura. Questo gruppo era composto da persone a me care come mia figlia Silvia, mia cugina Donatella, zia Adriana e zio Fortunato che purtroppo ora non ci sono più. Erano brave persone e molto care a me.
Mi ricordo di quando siamo andati in montagna sulle Dolomiti durante l’estate. Le vacanze le ho passate nel paese di Carbonin (1440 mt), una località nel comune di Dobbiaco. Stando lì, ho potuto visitare le località limitrofe come: le Tre Cime di Lavaredo, la Marmolada (3330 mt circa) dove c’erano la neve e ghiacciai. Ho visitato musei che mostravano oggetti antichi da guerra, i vecchi rifugi scavati nel terreno tipo caverne con le buchette come finestre per i soldati al fronte. Sono andata nella località di Cortina D’Ampezzo, zona di montagna dove vengono spesso a passare le vacanze personaggi famosi (I Vip!). Li ho potuto fare delle meravigliose camminate sopra i tappeti di erba verde, ammirando lo splendido paesaggio.
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